Un evento all’insegna del glamour ha preso vita alla Nuvola Lavazza di Torino, dove la Guida Michelin ha celebrato il suo 70° anniversario in Italia. L’occasione ha visto protagonisti i 13 Chef tristellati italiani, riuniti per offrire assaggi delle loro creazioni più iconiche, deliziando i partecipanti con un’esperienza gastronomica di altissimo livello.
La guida Michelin nasce in Francia nel 1900 ed arriva in Italia nel 1956 recensendo i ristoranti del centro – nord Italia per l’anno 1955. La prima edizione de La Rossa italiana era infatti “Dalle Alpi a Siena”. Come saprete, la guida nasce da un’idea dei fratelli André ed Edouard Michelin, produttori di pneumatici, per indicare ai viaggiatori in quali alberghi e in quali ristoranti fermarsi durante il loro viaggio. Avevano capito che ad un incremento dei viaggi in automobile, corrispondeva una maggiore usura degli pneumatici che spesso si tramutava in aumento di vendite per la loro azienda.
Una pioggia di stelle quindi: Antonino Cannavacciuolo, Massimo Bottura, Fabrizio Mellino, Massimiliano Alajmo, Chicco e Bobo Cerea, Mauro Uliassi, Nadia e Giovanni Santini, Heinz Beck, Riccardo Monco, Enrico Bartolini, Norbert Niederkofler, Enrico Crippa, Niko Romito a deliziare i commensali con le loro creazioni e piatti iconici.
Durante la serata, è stata anche svelata una notizia attesissima: la nuova edizione della guida sarà presentata il prossimo 5 novembre al Teatro Pavarotti di Modena, riportando così l’evento in Emilia-Romagna. “Dopo due edizioni a Parma e una a Piacenza“, ha sottolineato Andrea Corsini, Assessore al Turismo e al Commercio della Regione, che ha poi celebrato il forte legame tra la regione e la tradizione culinaria: “Non per nulla abbiamo la Food Valley, con 44 prodotti DOP e IGP, e nomi illustri come Gualtiero Marchesi, Artusi e Bottura“.
Michelin e il valore del territorio
Oltre ai festeggiamenti, Michelin ha voluto rimarcare il suo importante ruolo nell’economia italiana, che si manifesta in due anime ben distinte: quella della produzione e quella gastronomica. “Solo l’anno scorso eravamo qui per celebrare i 60 anni dello stabilimento di Cuneo, il più grande dell’Europa Occidentale, e ora siamo qui per la guida“, ha detto Marco Do, Direttore della Comunicazione e Relazioni Esterne di Michelin Italia. La presenza dell’azienda nel nostro Paese è imponente: 14 milioni di pneumatici prodotti tra Alessandria e Cuneo, con un impatto diretto su oltre 3.800 dipendenti e un indotto da 343 milioni di Euro.
Ma non solo: Michelin ha commissionato uno studio a JFC per valutare l’impatto del “taste tourism” legato ai ristoranti stellati sul territorio italiano. La Guida, distribuita in 45 Paesi, è apprezzata in tutto il mondo anche per la sua semplicità: “Un ristorante con una stella merita uno stop, con due una deviazione, e con tre vale un viaggio,” ha ricordato Do, riassumendo efficacemente il fascino della guida per i viaggiatori gourmet.
Impatto economico delle stelle Michelin
Lo studio di JFC ha evidenziato che i ristoranti stellati generano un impatto economico notevole: 498 milioni di Euro nel 2024, con una crescita del +12% rispetto all’anno precedente, trainata soprattutto dai turisti internazionali. Di questi 2,4 milioni di visitatori, il 40,7% proviene dall’estero, con una prevalenza da USA, Francia e Germania. I visitatori internazionali soggiornano più a lungo rispetto agli italiani, con una media di 1,9 notti in hotel contro l’1,4 degli italiani, dimostrando come le stelle Michelin non siano solo simbolo di eccellenza gastronomica ma anche un motore di sviluppo turistico e culturale per il territorio.
Photo Credits: Michelin