20 incontri tematici, 54 relatori, oltre 600 partecipanti ai talk e 1000 presenze a tavola: ecco alcuni numeri che raccontano la vivacità dell’area curata da Toscana Promozione Turistica e Slow Food Toscana.
Immaginatevi una “piazza toscana” nel cuore del Salone del Gusto, dove la cultura del cibo si respira a ogni angolo. Tavolini, ospitalità, degustazioni: lo stand condiviso da Toscana Promozione Turistica e Slow Food Toscana ha ricreato quell’atmosfera accogliente e conviviale che solo il nostro territorio sa offrire, ripetendo il grande successo dell’edizione precedente, nata grazie alla collaborazione avviata proprio a Terra Madre 2022.
In questo spazio, diventato un vero e proprio crocevia di incontri e di racconti, visitatori provenienti da tutto il mondo hanno potuto immergersi nell’identità toscana. Tra gli ospiti illustri, non sono mancati volti noti come Carlo Petrini, fondatore di Slow Food, Barbara Nappini, presidente di Slow Food Italia, l’artista Paolo Hendel e la giornalista Luciana Castellina, che hanno reso omaggio all’arte di Sergio Staino.
Sono stati numerosi gli incontri che hanno affrontato temi di grande rilevanza, con interventi di figure di spicco come Giacomo Miola e Federico Varazi, vicepresidenti di Slow Food, e Giancarlo Gariglio, curatore della guida Slow Wine. Numeri alla mano: 20 incontri tematici, 54 relatori e oltre 600 partecipanti ai talk, con più di 1000 presenze ai tavoli di degustazione. Un successo che non si limita ai numeri, ma che si estende anche a chi si è fermato semplicemente per godersi un po’ di quell’atmosfera toscana tanto speciale.
Due mostre hanno arricchito l’esperienza, ricordando come il cibo sia cultura. Una, curata da Lucia Baldini, ha raccontato le storie di donne imprenditrici in agricoltura, mentre l’altra ha presentato le vignette di Sergio Staino tratte dal libro “Avanti popolo è primavera”.
Grande interesse ha suscitato il programma degli incontri con degustazioni, organizzato in sinergia con Toscana Promozione Turistica. Qui, la filosofia del turismo consapevole e sostenibile si è intrecciata perfettamente con i temi di benessere e salute. Roberta Mannucci, nutrizionista alle Terme di Chianciano, ha illustrato come il benessere fisico e mentale possano essere guidati da una corretta alimentazione basata sui piatti della tradizione.
Nel panel dedicato alla produzione di grani locali, realizzato in collaborazione con la Fondazione ARTOI (Associazione Ricerca Terapie Oncologiche Integrate), si è parlato di cibo e salute, con interventi illuminanti come quello del professor Massimo Bonucci, che ha sottolineato come una corretta alimentazione possa essere un valido supporto nella prevenzione e nella cura delle malattie oncologiche.
La forza della comunità attorno al cibo è stata un altro filo conduttore dell’evento. Il talk “Le Botteghe come ‘presidi’ di territorio” ha evidenziato come le realtà locali possano guidare una vera e propria rivoluzione sociale ed economica, grazie al ritorno ai valori della comunità. E non poteva mancare il focus sulle aree interne: due esempi brillanti sono stati presentati dal GAL Appennino Aretino, con innovazioni come il tortello alla lastra con farina di castagne e un gin speciale arricchito dalle botaniche del territorio.
Un tema ricorrente, che ha attraversato tutto il Salone del Gusto, è stato quello dell’educazione alimentare. Carlo Petrini ha lanciato un appello importante: inserire l’educazione alimentare nelle scuole italiane, una buona pratica che la Toscana ha già iniziato a sperimentare con successo, grazie alla collaborazione tra Slow Food e Vetrina Toscana.
I protagonisti di questo successo sono stati i produttori dei Mercati della Terra e dei Presìdi Slow Food, insieme ai cuochi dell’Alleanza dei Cuochi Slow Food. Partner e sostenitori come il Parco Foreste Casentinesi, Tenuta La Badiola, Pastificio Fabbri e i consorzi del vino toscano hanno contribuito a rendere questo spazio un vero e proprio simbolo della nostra cultura enogastronomica.
Foto Credit: Daniela Mugnai